lunedì 2 gennaio 2012

Don Piero Borelli, in memoriam

Don Piero Borelli è morto per arresto cardiaco nella prima mattina di sabato 31 dicembre 2011.
Da pochi minuti era salito nella sua stanza per prepararsi alle celebrazioni previste per l'ultimo giorno dell'anno, subito dopo la colazione, quando il suo cuore si è fermato. Il suo corpo è stato trovato senza vita da alcuni confratelli, accorsi a cercarlo quando non lo hanno visto ridiscendere.
Ordinato frate salesiano nel 1970, classe 1942, don Piero aveva ricoperto il ruolo di parroco presso l'istituto Don Bosco di Genova per cinque anni, durante i quali aveva dato vita a tre circoli di preghiera, fra cui il Gruppo Bethel di persone LGBT credenti liguri, nato subito dopo il Genova Pride, nel 2009.

Subito dopo aver fatto la sua conoscenza, mi resi conto di avere incontrato una persona preziosa, dotata di un pregio, sopra a tutti: la grande capacità di ascolto del prossimo, nel senso letterale del termine, nel suo significato evangelico, così come ci viene tramandato da uno dei più alti comandamenti cristiani, Amerai il prossimo tuo come te stesso.

L'avventura del nostro circolo di ascolto e di preghiera è proseguita con costanza, grazie al fatto che don Piero poteva garantirci l'uso di una saletta del fabbricato del Don Bosco una volta al mese. E così le donne e gli uomini del Gruppo Bethel iniziarono a sentirsi di nuovo a casa, prese in considerazione, ascoltate ma non giudicate.

La maturità da noi conseguita in questi due anni e mezzo di incontri e di confronti, di lettura dei passi evangelici e di ascolto è cosa certa grazie a lui, alla sua accoglienza ed alla sua voglia di comprendere, attraverso le nostre esperienze, il mondo delle lesbiche e dei gay e di liberarlo dai troppi stereotipi che intorno ad esso si sono formati. Don Piero ci era grato per tutto ciò, lui che si definiva spesso un grande ignorante che stava andando a scuola di omoaffettività, come amava affermare.

Per la mia compagna Laura e per me era diventato un amico discreto che avevamo il privilegio di incontrare a cena a casa nostra, una volta ogni tanto. Durante quegli incontri avvertivamo netta in lui la volontà di aprirsi come padre amorevole e come amico divino a due donne che cercavano la sua presenza ed il suo esempio come l'aria che respiravano. Per aprirsi alla chiesa cattolica nonostante le chiusure di quella, per comprendere, perdonare ed andare oltre, per costruire un ponte fatto di dialogo costante e comunicazione costruttiva.

Quasi che sentisse di essere giunto alla fine della sua esistenza, durante l'ultima cena a casa nostra don Piero si lasciò andare ad un'affermazione che ci toccò molto: «La vita che ho vissuto sin qui è stata piena, ricca – anche grazie a voi – di esperienze costruttive. Ecco, se essa dovesse finire qui, sarei contento così...»

Quelle parole profetiche mi hanno sconvolta, ripensando ad esse a pochi giorni dalla sua morte. Il dolore che provo è sordo, indescrivibile, senza sollievo, poiché mi è venuta a mancare quella guida spirituale che, tanti anni fa, andavo cercando con tutte le mie forze e che mi venne negata per pregiudizio. L'unico conforto mi proviene da un pensiero fugace che ha attraversato la mia mente: d'ora in poi solo l'amore potrà tenere unito il Gruppo Bethel, insieme alla buona volontà delle donne e degli uomini che lo animano di mese in mese.

Sì, perché il nostro umile circolo non si scioglierà ma, anzi, andrà avanti con iniziative vecchie e nuove e la presenza amorevole del nostro presbitero continuerà ad animare i nostri incontri.

Caro don Piero, non ti dico addio, poiché sento che tu sei rimasto dentro di me. E lì resterai per sempre, a guidare il mio pensiero e le mie azioni.

In memoriam



Lidia



«Qual è il più grande di tutti i comandamenti?» (Mt, 22,36)

«Il primo è: “Ascolta, Israele! Il Signore nostro Dio è l'unico Signore; amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore e con tutta la tua anima, con tutta la tua mente e con tutta la tua forza“ (Dt, 6,4-5). Il secondo è questo: “Amerai il prossimo tuo come te stesso (Lv, 19,18)” Non c'è altro comandamento più grande di questi» (Mc, 12,29-31) (fonte: Enzo Bianchi, Massimo Cacciari, I comandamenti-Ama il prossimo tuo, Il Mulino, Bologna, 2011)